RACCONTARE L'EXPO AI BAMBINI

In questi giorni ho pensato molto a come presentare l'Expo a mia figlia di 7 anni, avendo ricevuto un invito per visitare questa benedetta esposizione. Se fossi stata una giovane fanciulla piena di ideali e buoni sentimenti avrei di sicuro declinato l'invito senza troppe paranoie, avrei appoggiato il movimento NoExpo (così per partito preso), magari sarei andata a qualche manifestazione di protesta, stando ben attenta a non immischiarmi con quelli che hanno sempre voglia di spaccare qualcosa...insomma roba del genere. 
Purtroppo oggi le cose sono cambiate, sto cercando di impegnarmi per sembrare una donna adulta e responsabile, una madre premurosa e obiettiva perché se tua figlia ti chiede "mamma andiamo all'Expo?" tu una risposta un po' più sensata di un "no!" gliela devi pur dare! E soprattutto, perché devo per forza dire di no? 
Ovviamente l'istinto a non andarci è legato all'ipocrisia che ruota intorno all'evento, agli sprechi, al troppo cemento, alle inchieste, ai ritardi, alle strette di mano subdole, al precariato, (per un'analisi un pelo più approfondita ecco il libro con gioco di Maggioni scaricabile qui). 
Ma anche queste sono parole che mi vengono bene perché dette e sentite tante volte, per tante cose (purtroppo).
E allora cerco di andare oltre e chiedo aiuto alla storia che mi regala una visione un po' diversa. Racconterò a mia figlia anche del primo expo, quello di Londra, del Palazzo di Cristallo o della Tour Eiffel e dell'idea di riunire tutti i paesi del mondo attorno ad un tema comune, un'idea ingenua per noi ma che i bambini capiscono e accettano con naturalezza. 
Probabilmente proveremo anche a giocare con il pdf scaricabile e con questo cavolo di Foody (che detto tra noi e con tutto il rispetto per Giuseppe Arcinboldo è orrendo!) e vediamo se mi viene voglia di fare un giro a Milano in nome della creazione del pensiero critico dei miei figli!