E’ tempo di regali, di letterine a
Babbo Natale, di addobbi e desideri. Noi, dopo intense discussioni e
scambi di opinione, siamo riusciti a compilare la nostra lista e a
spedirla a chi di dovere.
Per fortuna l’ometto piccolo non ne
capisce ancora un gran che e quindi io e il suo papà ce la godiamo
di brutto perché per quest’anno possiamo decidere noi.
I problemi nascono con la donnina
grande che ultimamente cambia idea praticamente ogni giorno! Urgeva
una presa di posizione da parte degli adulti di casa che purtroppo,
per il momento, continuiamo ad essere noi!
Ma quanto gli adulti hanno il diritto
di intervenire sulle scelte dei regali di natale dei bimbi senza
intromettersi troppo nei loro desideri e nella magia del momento?
QQuando
si parla di regali, i bambini perdono letteralmente il controllo. Da
un lato questo trasporto è naturale e commovente. Dall’altro però
c’è da dire (sottovoce) che Babbo Natale, per comprare questi
benedetti regali, mette mano al nostro portafoglio. Di conseguenza
qualche voce in capitolo ce la dobbiamo avere pure noi genitori, o
no?
Da qualche anno a questa parte in casa
nostra a dicembre si svolgono dei veri e propri meeting sui regali di
Natale tra i genitori, i nonni, gli zii e tutti quelli che
parteciperanno al grande evento! Si discute su chi prenderà cosa,
sul numero di giochi che un bambino ha il diritto di ricevere, sulle
cose utili (tanto temute dai nostri bimbi), sulla new entry di
quest’anno cioè il prodotto tecnologico e naturalmente sugli amati
libri!
I nonni questo Natale hanno voluto
fare gli alternativi e hanno proposto di dare una mancia alla donnina
da devolvere in beneficenza. Quando ne ho parlato a mia figlia il
risultato è stato un grosso pianto. In tutta risposta mi sono
sentita dire tra le lacrime che quello non era un vero regalo di
Natale, che non c’era nulla da scartare, che le sarebbe andato bene
anche un vestito, che potevamo fare qualcos’altro per i bambini
poveri e poi giù a piangere come una fontana.
La reazione della donnina mi ha fatto
una tenerezza infinita e ho pensato che a sei anni è giusto vivere
il Natale con i meritati regali da scartare, ho pensato che la
donnina è era una bambina fortunata e che si può permettere di
avere dei desideri materiali e di vederli realizzati e che per questo
tipo di altruismo è decisamente troppo presto.
Risultato l’idea dei nonni è stata
scartata con grandi commenti sarcastici da parte dei nonni dell’altra
sponda, tutti saccenti e dalla parte della povera creatura indifesa,
loro!
La lettera è stata spedita con un
giusto equilibrio di regali divisi tra un camper di Barbie, una
bambola, un lettore mp3, due libri, una corda per saltare.
Troppo? Forse si ma questo è
l’accordo in una famiglia dove otto adulti si contendono l’affetto
di due bambini.
Ma perché mio marito è figlio unico
e mio fratello non ne vuole sapere di diventare papà? Con più
bambini per casa sarebbe stato tutto diverso!
E voi come vi comportate nei confronti
dei desideri dei vostri figli?